16 giugno 2012

Subito Occorre Soccorso


« Sia f(x) una funzione continua nell'intervallo chiuso e limitato [a;b], tale funzione assumerà nel dato intervallo valori di Massimo assoluto e di minimo assoluto »
( tratto da - libro scritto da gente che non c'ha/c'aveva 'na vita )

Sono sotto esami, voglio morire, questa è la mia mappa concettuale. Non so quando tornerò, se tornerò, visto che l'Omo lavora tutto il giorno fino alle sette e io non avrò nemmeno i miei dieci sacri (famo sessanta) minuti di pomiciata giornalieri. Sto anche aspettando una mestruazione che avrebbe vaghissssssime possibilità di non venire (anche se non penso, considerato l'aumento spropositato del mio petto in questi giorni e i miei piantarelli random ogni cinque/sei ore), quindi potete immaginare un po' voi. Voglio morire, come l'araba fenice, e rinascere dopo la maturità. Mi sto impaccando di video stupidi su gente che scappa dall'orale con l'aiuto di palle di fumo. Eppure non dovrei avere paura, cheddiamine, sono stata ammessa con la media dell'otto e mezzo, vaffallovo. Ma Dante Alighieri, dico io, non si potrebbe studiare al contrario? Dal Paradiso all'Inferno, così almeno non mi devo studiare tutto il canto di San Francesco del cavolo (il canto, non il Santo) (tiè, c'è pure la rima) ché quel giorno ero assente e non ho preso appunti e sto andando nel panico e.. uffa. Che poi quella gran bagascia di matematica, che mi ha odiata dal primo momento in cui ha incrociato il mio sguardo, ha deciso di mettermi otto; dovrebbe essere una cosa bella, no? INVECE NO! Perché matematica è esterna, e quindi io mi devo fare il sedere doppio per far capire alla commissione che l'otto con Zia Patty me lo sono sudato (visto che il resto della classe ha una sfilza di sei politici). E rimandare ogni giorno al giorno dopo non è una grande idea: però mi sto facendo un'inusuale cultura sulla mafia russa - è più interessante della definizione del teorema di Weierstrass, poco ma sicuro.

5 giugno 2012

Zia Marika (pregasi leggere difilato)


« Per la prima volta nella sua vita, Alba sentì il bisogno di essere bella e rimpianse che nessuna delle splendide donne della sua famiglia le avesse lasciato in eredità i suoi attributi, e l'unica che l'aveva fatto, la bella Rosa, le aveva dato solo una sfumatura d'alga marina ai suoi capelli, che, se non era accompagnata da tutto il resto, sembrava piuttosto un errore del parrucchiere. Quando Miguel indovinò la sua inquietudine, la portò per mano fino al grande specchio veneziano che ornava un angolo della camera segreta; tolse la polvere dal vetro incrinato e poi accese tutte le candele che aveva e gliele mise intorno. Lei si rimirò nei mille frammenti dello specchio. La sua pelle, illuminata dalle candele, aveva il colore irreale delle figure di cera. Miguel cominciò ad accarezzarla e lei vide trasformarsi il suo volto nel caleidoscopio dello specchio e convenne infine che lei era la più bella dell'universo, perché aveva potuto vedersi con gli occhi con cui la vedeva Miguel. »
( Isabel Allende, 'La casa degli spiriti' )

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Ho qualche chicca da regalare, oggi. Intanto che si sappia che non ho passato la preselezione per la Scuola Sant'Anna con trentanovepuntocinque, quando bastava ottenere il quaranta tondo tondo per far parte della schiera degli eletti che affronteranno le prove scritte a settembre. Roba che se invece di sbagliare una sola domanda avessi avuto il buon senso di lasciare lo spazio bianco (come d'altronde ho fatto per altre tante domande, visto che sono stupida e non ho fatto in tempo) in questo momento starei studiando il modo per passare la prova di storia/filosofia senza dover stare tutta l'estate a faticare.
Insomma, si vede che l'Onnipotente ha altri piani per me. Io mi adeguo; mai sentito parlare di amor fati? Quindi sono immersa nei tentativi di crearmi un sentiero alternativo, che credo proprio passerà per la facoltà di Storia. Sì lo so che poi con la laurea ci potrò pulire i vetri, al massimo, ma visto che è così con il novantanove percento delle facoltà che mi interessano, almeno faccio quello che più mi piace. E poi.. poi si vedrà.

Ho messo la citazione di Isabel Allende perché sabato è stata una giornata bellissima (scusate la scarsa consequenzialità logica, ma sto entrando in un terreno metafisico troppo difficile da tradurre con parole dotate di raziocinio). Nel pomeriggio è venuto da me e abbiamo fatto l'amore, proprio l'amore, è stato strano, cioè diverso, nuovo, come se non fosse solo una cosa di corpi che sbattono. Poi mentre cazzeggiavamo abbracciati mi sono guardata allo specchio e -cazzo!- tutt'a un tratto ero diventata bellissima! Ma non bellissima nel senso che è scomparsa la ciccia, i brufoli, il trucco colato, o che improvvisamente mi sono cresciute le tette di tre taglie, semplicemente ero la Bellezza, l'ideale platonico di bello. Non so spiegarlo. Ero radiosa, stupenda, perfetta e improvvisamente tutta la storia dell'arte ha improvvisamente avuto un senso. Dalla Venere di Willendorf, ai vari nudi di Tiziano, Giorgione, Picasso, Modigliani, Schiele, perfino Manet. Sono stata rapita dall'esperienza estetica e quello che c'era nello specchio lo vedevo anche negli occhi dell'Omo. Inutile dire che mi sono messa a piangere.






Per concludere la giornata sono stata invitata dai suoi zii a mangiare la pizza e dopo con gli amici tutti a ballare. Siccome i ragazzi dovevano andare a dormire da un amico che però ha fatto la merda e se n'è andato per i fatti suoi senza dare proprie notizie, ho improvvisato un accampamento nella mia sala hobby e abbiamo passato la notte all together. Com'è possibile che una persona sia così sexy pure la mattina alle dieci dopo quattro ore scarse di sonno, l'alito puzzolente e una macchia di saliva cementificata al lato della bocca? Dettagli che mi sfuggono.

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Ieri, poi, è rispuntato il Motociclista, il tizio di cui sono stata 'innamorata' per quasi un anno e mezzo (me tapina). Erano secoli che non lo sentivo, perché da un po' di tempo a questa parte non viene più in palestra, e sinceramente non lo sono mai andata a cercare.
Ha esordito così:

impelagandomi in una conversazione piuttosto lunga sul rapporto che c'è in questo momento tra me e l'Omo, come se qualcuno gli avesse mai chiesto il suo parere. Da una parte ho assaporato il piacere della vendetta, lo ammetto (per la serie: tiè, ti dico che mi piaci, ti fai due risate e dopo nemmeno due settimane mi metto con un tizio di cui poi finisco per innamorarmi TIÈ!) ma dall'altra mi è venuto un certo noto prurito alle mani di spaccargli la faccia. Razza di imbecille, almeno abbi un po' di amor proprio e rintanati in un dignitoso silenzio! Che poi ancora non ho capito come fa a sapere che stiamo insieme E che siamo carini, boh.



(però è vero che siamo carini)
(.. se si esclude la mia nasca enorme)