18 novembre 2012

non ho un cazzo di titolo per questo post. fanculo.

Volevate l'aggiornamento? Ora vi beccate la mia pioggia di parole e lacrime, perché stamattina sono veramente .. non so, distrutta.
È morta la nonna di una mia "amica" (passatemi le virgolette, è una di quelle persone con cui prima ero amicissima, poi per vari motivi -che non sto qui a raccontarvi ché altrimenti vi farei venire il latte alle mammelle e comincereste a muggire in coro- è diventata una conoscente intima ma con cui comunque esco insieme di tanto in tanto), la persona più importante della sua vita dal momento che S. è rimasta orfana di madre da un paio di anni e il padre vive altrove: NESSUNO MI HA DETTO NIENTE. Lo sapeva l'Omo, lo sapeva Yasma (che agli atti dovrebbe essere la mia migliore amica) e nessuno mi ha messa al corrente di questa cosa. Io ne sono venuta a conoscenza ieri sera, dopo che S. aveva già lasciato il posto in cui eravamo insieme, ero incuriosita perché sapevo che sua nonna stava molto male, all'ospedale già da tempo. Ho chiesto e mi hanno risposto: è morta da più di una settimana, come facevi a non saperlo? (con quel tono odioso che hanno le persone quando scoprono che tu non sai qualcosa e ti biasimano)

È normale che io, per l'ennesima volta, mi senta esclusa e sola?
È normale che la persona con cui passo più tempo e che dice di amarmi si sia 'dimenticata' di dirmi una cosa così importante?
È normale che tutte le mie "amiche" si siano passate la notizia senza alzare il telefono o digitare la notizia su questa cazzo di tastiera come fanno tutto il santo giorno delle loro vite sconclusionate?
Mi sento abbandonata. Quando ho chiamato S. per farle le mie condoglianze (con esattamente dieci giorni di ritardo e ovviamente senza essere andata al funerale) mi ha detto « Tranquilla, so che eri l'unica a non saperlo. »
Che stronza.
Che stronzi tutti.

Volevate l'aggiornamento. Siete serviti.
Questo è l'agnus dei con cui dovrei passare sette giorni a Madrid. Povero cucciolo, si è dimenticato e io sono la solita rompicoglioni che si arrabbia per niente.



    • Oggi
    • ***
      ti stavo rispondendo al messaggio
      ma so che qualsiasi cosa ti dica sarai arrabbiata
      • ***
        sono amareggiata
        è diverso
        le due persone che avrebbero dovuto dirmi una cosa importante non l'hanno fatto
        e mi sento tradita e sola
        • ***
          ma non sei sola
          • ***
            ah no?
            e come pensi che mi senta quando telefono a s***** e lei mi dice 'sì lo so che non lo sapevi, non preoccuparti'
            non sono sola
            grazie per il blablabla
            ma tanto cosa posso aspettarmi da te se non un 'visualizzato alle 12:52'? manco una parola di conforto, niente.
            va bene così (Y) ciao

        31 ottobre 2012

        A I U T O

        E mentre la Lile se ne sta ad Amsterdam col moroso e il fratello e il ciclo, io vengo beccata da mia mamma mentre inciarmavo con l'Omo.

        26 ottobre 2012

        Aggiornamento.

        Le minacce di Fannino mi fanno molta paura, quindi aggiorno. (sarebbe questo il mio aggiornamento eh :D)
        Baci e sbratti.

        7 ottobre 2012

        L'affitto del sole si paga in anticipo, prego.




        (quando se dice "'na biretta")

        « L’eternità è fatta di primi sorsi di birra. »
        (proverbio irlandese)


        • • •

        Devo ammettere mio malgrado di aver rivalutato la birra. Probabilmente si tratta di quello spirito precedentemente sopito di sopravvivenza che all'improvviso, quando tutti intorno a me non fanno altro che scolarsi boccali e boccali da un litro, è spuntato fuori per non far sì che rimanessi relegata fuori dall'universo degli amiconi e delle pacche affettuose sulle spalle. Venerdì notte son tornata a casa dopo una giornata piuttosto faticosa con la pancia gonfia di birra che non avevo nemmeno pagato, visto che unsorsettounsorsetto! ho bevuto più io di chiunque altro: però è innegabile che camminare insieme al centro della strada deserta, mano nella mano, cercando di affrettare il passo per non farsi la pipì addosso, palpeggiandosi nei coni d'ombra e facendo suonare gli antifurto delle macchine nella foga di un bacio al luppolo può risultare piuttosto romantico, se visto dalla mia prospettiva piuttosto che da quella dei vicini che lo catalogherebbero sotto la dicitura 'ubriachezza molesta'.

        Inutile dire che la mattina di ieri, dopo essermi svegliata alle otto con l'evidenza dermatologica di una serata un po' su di giri, avrei ucciso volentieri qualsiasi marmocchio urlante avesse superato la distanza di venti metri da me. Eppure ne ho avuti quasi cento per le mani in due ore; esaltati, felici, sveglissimi e senza un goccio di doppio malto nelle vene. Lo sapevo che non avrei dovuto accettare di farmi invischiare nella ginnastica prenatatoria, avrei dovuto preferire il risveglio muscolare per vecchiarde, quelle che ti chiedono di tenere la musica bassa e che apprezzerebbero di farsi cullare nella voce roca di Tom Waits, invece di chiedere come pazze Crazy little thing called love a ripetizione.

        In cambio devo dire di essere piuttosto fiera di come va la mia vita, al momento. È vero che per come vedo le cose c'è più futuro che passato, tanti interrogativi e tante possibile alternative, ma è .. sto cercando la parola. Credo che inebriante calzi piuttosto bene. Diritto privato sarà praticamente impossibile da passare al primo appello, sarà sfiancante e snervante, ma voglio farcela; voglio essere l'eccezione alla regola, voglio che inauguri con onore questa nuova fase di vita universitaria. (dove, attenzione signore e signori, ancora non si vede una festa all'orizzonte, nonostante quanto promesso dai veterani) Intanto mi copro di letame davanti alla classe di studenti in seduta plenaria, alzando la mano quando il professore fa una domanda delle sue e che dopo il mio tentativo ribatte:

        «Signorina, come si chiama? Beh, la risposta non è esatta ma apprezzo il suo ragionamento. Ma la notte cosa fa invece di dormire, legge il Codice Civile?»

        Il buon Fede, il mio migliore amico nonché autista personale nonché compagno di corso, continuava a tirarmi per il lembo della maglietta nel tentativo di farmi nascondere sotto il banco e/o farmi ingoiare dal pavimento. Che ci volete fare, lui alle medie era il tu no della classe, quello isterico che scagliava scarpe, piangeva con una media di cinque volte al mese e che passava metà del suo tempo a cercare di capire come ottenere gratuitamente i crediti su Habbo e l'altra a imparare a suonare la batteria con l'unico ausilio dei tutorials di YouTube. È stato bannato da quel sito maledetto fino al 2023 ma in compenso adesso le band di borgata se lo contendono per il tocco magico con le bacchette. Riscopro cose che mi piacciono, i Dire Straits, le Brooklyn bianche, le sonate blues per pianoforte, la professoressa italianostoriaegeografia che ci faceva ripetere a memoria i congiuntivi e le poesie, l'ermeneutica.

        Non credo che sia il Diavolo, quello che si nasconde nei particolari.

        Nel frattempo imparo a guidare, studio, annuso, amo, ho intense scariche di diarrea (non so perché ma ci sono) e cerco di incontrare la Clo. Non è molto, ma chi s'accontenta gode.

        22 settembre 2012

        Di cibo cinese ed ansie varie.





        « L’avvocato Taormina si lamenta perché la Franzoni non l’ha pagato. Fossi in lui la smetterei di piangere »
        Goemon Ishikawa per Spinoza.it )


        • • •


        Ma perché quest'ansia? Perché mi aspetto che da un momento all'altro il mondo cominci a sgretolarmisi intorno? Vedo cattivi presagi ovunque, mi sento pesante e triste, sono giorni che infilo un incubo appresso all'altro nelle (troppe) ore di sonno che mi sono concesse. Il mio istinto mi dice che c'è qualcosa che non va, ma non riesco in nessun modo a capire cosa. Ho paura che se ne vada, che si stufi di me, anzi, che si sia già stufato di me.



        Odio odio odio la legge dell'alternanza.


        PS: il cibo cinese del titolo è quello che mi si è depositato tutto sul fegato in massa dopo un pranzo a base di buffet libero a dieci euro. Unico neo, il gelato si paga a parte. Credo comunque che dopo la mia incursione in perfetto stile 'cavallette bibliche' alzeranno le tariffe.


        7 settembre 2012

        Random.


        « Quanto a quelli che avranno creduto,
        (cantava la voce di Yasmina)
        e avranno compiuto opere buone
        li faremo rimanere
        per sempre nel giardino...
        (Così cantava Yasmina la cui voce evocava
        ruscelli chiari
        che scorrevano sotto stanze immense...) »
        ( La prosivendola - Daniel Pennac )


        • • •


        Cose che mi irritano del mondo.
        1) I siti dell'Università.
        2) I brufoli.
        3) Mio padre che non vuole andare alle feste di cinquant'anni delle mamme degli amici di suo figlio minore e che quindi mi mette in ansia da 'cazzo non è vero che stasera ho casa libera, nascondi le manette'.
        4) Mio fratello.
        5) Mia madre quando mi chiede un'idea (possibilmente geniale) su cosa fare da mangiare.
        6) L'istruttore di scuola guida che fa il provola.
        7) Il raffreddore ad agosto.
        8) I brufoli. Ma mi sto ripetendo.
        9) La mia famiglia. Anche questo mi sembrava chiaro.
        10) Non avere mai abbastanza soldi.
        11) Le occhiaie.
        12) La facoltà di giurisprudenza che comincia più tardi di tutti, ma che propone corsi facoltativi di Nozioni giuridiche fondamentali per le zappe, a cominciare dal 26 settembre.
        13) Le mutande che fanno sudare le chiappe.
        14) La gente che spreme i tubetti del dentifricio dalla metà. (mio fratello)
        15) I maschi che fanno pipì sulla tavoletta. (mio fratello)
        16) La frizione.
        17) Le fototessera.
        16) Le mosche.
        18) Sentire freddo di notte ma non abbastanza per convincerti ad alzarti e prendere una coperta.
        19) Yasma che se ne va a fare l'università in un'altra città e mi abbandona.
        20) La gente che ho aggiunto su Facebook per sport. Vorrei fustigarmi per certe scelte. Urge una pulizia di contatti.
        21) I cani accollosi. Tipo il mio. Dandadog.
        22) Le amiche di mamma che mi costringono a parlare in spagnolo al telefono.
        23) La trippetta. Quella che c'è ma che quando dici di volerla eliminare tutti ti guardano come se stessi per diventare bulimica.
        24) Le ballerine dei cinesi che ti fanno puzzare i piedi.
        25) Il pulcino pio.
        26) Fifa13.
        27) I capelli sfibrati.
        28) I poke.
        29) I parenti che dopo secoli che non ti vedono non perdono occasione per sottolineare come nel tempo in cui non vi siete incontrati tu abbia sviluppato 'proprio un bel caratterino'.
        30) Morire nei giochi di ruolo per colpa di qualche player incoerente.
        31) Le ragazze che fanno domande sulla tua vita eroticosentimentale solo al fine di ottenere un incipit da sfruttare, tenendoti per ore a sorbirti le loro storie (maggiormente strappalacrime).
        32) I rappers che fanno brutto ma c'hanno lo stesso tasso di delinquenza nella vita di mia prozia Mercedes.
        33) Dormire cinque ore.
        34) I Manga, ma soprattutto i mangofili.
        35) Mio fratello che cerca di convincere papà che il notebook che vorrei comprassero è troppo caro, perché vuole investire la differenza in un giacchetto RefrigWear per sé.






        Me ne verranno in mente altre.

        26 agosto 2012

        La pistola di Chuck Norris ha il grilletto parlante.


        « Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
        Chi è contento che sulla terra esista la musica.
        Chi scopre con piacere una etimologia.
        Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
        Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
        Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
        Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
        Chi accarezza un animale addormentato.
        Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
        Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
        Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
        Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo. »
        ( Jorge Luis Borges - I giusti )

        • • •

        (faccia di prima mattina della persona a cui ho tenuto la fronte per tutta la notte mentre espelleva per via orale pezzi di pizza pachino&bufala mischiati con vodka liscia e sambuchina- rigorosamente diminutivo, così ti convinci che non inciucca)


        Tutto si riduce alla mia Storia d'Amore, che va schifosamente a gonfie vele e che sfida la legge dell'alternanza per cui dopo un periodo decente ce n'è sempre uno particolarmente schifoso; a meno che il periodo letamesco in arrivo non sia davvero lungo e pesante. Anche grattare via lo sbratto solido con l'unico aiuto di un fidato rotolo di scottex può apparire come una piacevole avventura, se sei innamorata. O alzarsi alle cinque e quarantasette di mattina per passargli sulla fronte una pezzetta umida mentre restituisce l'anima alla fogne. Ne è valsa la pena, l'alcol scioglie la lingua e quando l'Omo parla, proprio perché accade raramente, dice delle cose bellissime che-vorrei-riportare-ma-non-posso, di quelle che varrebbe la pena segnare da qualche parte nel caso dovessi in un futuro scrivere la sceneggiatura di un film romantico. (tipo 'quando sei arrivata, volevo dirti che le mie dita avevano bisogno di toccarti, gli occhi di guardar.. D: Ho promesso di non farlo e non lo farò!)


        (Ma secondo voi da grande sarà pelato? Mia mamma dice di sì, ma lei lo dice praticamente di tutti. Secondo me no, dai. C'ha solo un po' le stempiature, ma io lo trovo sexy anche con l'alito di vodka vomitata. Sarà.)


        Tornando a quello che riguarda strettamente me medesima (anche se devo ammettere che ultimamente fatico a capire dove finisco io e comincia lui, visto che sono quasi due mesi che viviamo praticamente in simbiosi, roba che manco Mignolo e Prof), mi sono iscritta all'Università. E gnente, giurisprudenza. È la mia scusa per farmi comprare scarpette discrete ma col tacco, avere le camicie sempre ben stirate (di solito quella rozza di mia madre le spiaccica nell'armadio alla bell'e meglio -.- casalinga consumata proprio) e conoscere la persona che in futuro si farà carico del mio mantenimento, completo di domestica, maggiordomo e giardiniere (stile Desperate housewives per capirci).
        O forse per dare una parvenza di possibilità di successo alla mia vita, che ne so?

        Intanto chiudo tutto e vado a vedere che fine ha fatto quell'ameba della mia migliore amica, che nel tentativo di entrare al Collegio Universitario di Bologna sta studiando come.. come.. come.. beh, sicuramente non come me.


        Lo so che questo post fa schifo, ma che volete farci se il mio innato talento per la scrittura mi ha abbandonato? (a braccetto con la modestia, naturalmente)

        baci&sbratti più che mai
        idea




        (PS: a breve anche gli aggiornamenti delle vacanze. Non sono mica come la Clo che riesce a parlare di tutti i fatti suoi in bell'ordine cronologico con tanto di foto e didascalie in lingua e la giusta dose di ironia.)

        11 luglio 2012

        SESSANTANOVE


        « Le banche avevano ritirato improvvisamente dal mercato diciottomila milioni di dollari, cancellando le aperture di credito e chiedendone la restituzione »
        (la crisi del '29, domanda di storia della maturità)

        • • •


        Ho preso novantasei, il solito voto da commenti stile « bah, certo che potevano metterti qualcosina di più » o da « certo che potevi studiare per puntare al cento ».
        Invece io sono contenta come una pasqua, perché è esattamente il voto che mi merito: quel voto da eccezionalmentebenemanondeltuttoperfetto, che mi rappresenta assai. E poi scusate, quanti di voi si possono vantare di aver preso un voto alla Maturità che è l'inversione delle cifre di 69 (allegoria di quello che ho fatto tutto il tempo invece di studiare)? Molto pochi. Sono estasiata e questa sensazione di essere libera come l'aria fino ad ottobre potrei venderla a peso al mercato e mettere da parte un bel gruzzolo per la vecchiaia.


        Che poi, sempre rimanendo in tema-sesso (credo che la mia vita allo stato attuale sia fatta di poco altro), le cose vanno alla grande. Ma come si fa? Non saprei essere più estasiata soddisfatta felice piena fantasiosa. La mia famiglia, ringraziando il Cielo, mi supporta, tanto che un paio di settimane fa mia zia -che andava in barca col marito per il weekend scaricando le figliole dai nonni- mi ha lasciato casa sua, raccomandandomi di andarci con QUALCHE BRAVA AMICHETTA A FARCI UN BEL PIGIAMA PARTY (vi avrei voluto far sentire con che tono allusivo urlava al telefono, la pazza). A mamma non l'ho detto, perché metterla di nuovo in ansia da nipotino in arrivo? Che poi sono andata dal ginecologo e mi ha dato questa roba quì che è più o meno l'equivalente della Salvezza. Davvero, chiunque l'abbia inventato merita tutto il mio amore, la mia stima, e se fossi nella commissione che assegna i Premi Nobel credo che pagherei mazzette per fare in modo che venga appioppato al Santo Inventore.


        Ah, e gli ho detto che lo amo. Anzi, per correttezza bisogna specificare che l'ha detto lui a me, per primo.
        Quella passata è stata una settimana difficile, perché ha cominciato la schiavitù il lavoro che lo impegna tutto il giorno dalle sette di mattina alle otto di sera e che lo sfianca e lo sporca (però vabé, la figura del meccanico è prepotentemente salita nella mia top3 delle fantasie erotiche). Torna a casa la sera che non ce la fa a sollevare un dito e quindi puntualmente finiamo a dormicchiare abbracciati sull'amaca nel giardino di casa mia (sì, ho un'amaca ed è qualcosa di paradisiaco alla facciazza vostra). Sabato c'era il Grande Evento della nostra misera vita di provincia, la Notte Bianca, nome scelto per evitare il più sincero ma troppo crudo Mercato del Bestiame. Con la scusa che saremmo stati in giro tutta la notte e blablabla ho organizzato un accampamento profughi nel seminterrato di casa mia, riservando il divano letto per gente che ne aveva bisogno ( noi :D). Insomma un suo amico aveva problemi di cuore e ha pensato bene -oltre che a trattenerlo fino alle cinque e mezzo del mattino al suo capezzale- di dirgli 'fai bene a rimanere con me, perché tanto quella prima o poi ti lascia, so' tutte stronze le donne'. L'Omo naturalmente è tornato da me traumatizzato e mentre io vedevo svanire miseramente i miei sogni di bombamento esagerato lui mi ha elencato una lunga sfilza di pippe mentali che mi vedevano coinvolta in misteriose gangbang & innamoramenti lampo via chat.



        « Sembra troppo sdolcinato se ti dico 'ti amo'? »
        *silenzio*
        « Te lo dico lo stesso. Ti amo. »

        E io che improvvisamente mi rendo conto di avere un cuore e addirittura un'apparenza di sensibilità. Quindi quando ho tentato di ricambiare mi è uscito fuori una specie di risucchio tutto umidiccio per colpa degli occhi che a causa del caldo non la smettevano di sudare.

        Oddio, questo è davvero troppo. Scusate, vado a fare qualcosa che mi distolga dal pensiero che sto per pubblicare questo intervento davvero.
        *frustate*

        16 giugno 2012

        Subito Occorre Soccorso


        « Sia f(x) una funzione continua nell'intervallo chiuso e limitato [a;b], tale funzione assumerà nel dato intervallo valori di Massimo assoluto e di minimo assoluto »
        ( tratto da - libro scritto da gente che non c'ha/c'aveva 'na vita )

        Sono sotto esami, voglio morire, questa è la mia mappa concettuale. Non so quando tornerò, se tornerò, visto che l'Omo lavora tutto il giorno fino alle sette e io non avrò nemmeno i miei dieci sacri (famo sessanta) minuti di pomiciata giornalieri. Sto anche aspettando una mestruazione che avrebbe vaghissssssime possibilità di non venire (anche se non penso, considerato l'aumento spropositato del mio petto in questi giorni e i miei piantarelli random ogni cinque/sei ore), quindi potete immaginare un po' voi. Voglio morire, come l'araba fenice, e rinascere dopo la maturità. Mi sto impaccando di video stupidi su gente che scappa dall'orale con l'aiuto di palle di fumo. Eppure non dovrei avere paura, cheddiamine, sono stata ammessa con la media dell'otto e mezzo, vaffallovo. Ma Dante Alighieri, dico io, non si potrebbe studiare al contrario? Dal Paradiso all'Inferno, così almeno non mi devo studiare tutto il canto di San Francesco del cavolo (il canto, non il Santo) (tiè, c'è pure la rima) ché quel giorno ero assente e non ho preso appunti e sto andando nel panico e.. uffa. Che poi quella gran bagascia di matematica, che mi ha odiata dal primo momento in cui ha incrociato il mio sguardo, ha deciso di mettermi otto; dovrebbe essere una cosa bella, no? INVECE NO! Perché matematica è esterna, e quindi io mi devo fare il sedere doppio per far capire alla commissione che l'otto con Zia Patty me lo sono sudato (visto che il resto della classe ha una sfilza di sei politici). E rimandare ogni giorno al giorno dopo non è una grande idea: però mi sto facendo un'inusuale cultura sulla mafia russa - è più interessante della definizione del teorema di Weierstrass, poco ma sicuro.

        5 giugno 2012

        Zia Marika (pregasi leggere difilato)


        « Per la prima volta nella sua vita, Alba sentì il bisogno di essere bella e rimpianse che nessuna delle splendide donne della sua famiglia le avesse lasciato in eredità i suoi attributi, e l'unica che l'aveva fatto, la bella Rosa, le aveva dato solo una sfumatura d'alga marina ai suoi capelli, che, se non era accompagnata da tutto il resto, sembrava piuttosto un errore del parrucchiere. Quando Miguel indovinò la sua inquietudine, la portò per mano fino al grande specchio veneziano che ornava un angolo della camera segreta; tolse la polvere dal vetro incrinato e poi accese tutte le candele che aveva e gliele mise intorno. Lei si rimirò nei mille frammenti dello specchio. La sua pelle, illuminata dalle candele, aveva il colore irreale delle figure di cera. Miguel cominciò ad accarezzarla e lei vide trasformarsi il suo volto nel caleidoscopio dello specchio e convenne infine che lei era la più bella dell'universo, perché aveva potuto vedersi con gli occhi con cui la vedeva Miguel. »
        ( Isabel Allende, 'La casa degli spiriti' )

        • • •

        Ho qualche chicca da regalare, oggi. Intanto che si sappia che non ho passato la preselezione per la Scuola Sant'Anna con trentanovepuntocinque, quando bastava ottenere il quaranta tondo tondo per far parte della schiera degli eletti che affronteranno le prove scritte a settembre. Roba che se invece di sbagliare una sola domanda avessi avuto il buon senso di lasciare lo spazio bianco (come d'altronde ho fatto per altre tante domande, visto che sono stupida e non ho fatto in tempo) in questo momento starei studiando il modo per passare la prova di storia/filosofia senza dover stare tutta l'estate a faticare.
        Insomma, si vede che l'Onnipotente ha altri piani per me. Io mi adeguo; mai sentito parlare di amor fati? Quindi sono immersa nei tentativi di crearmi un sentiero alternativo, che credo proprio passerà per la facoltà di Storia. Sì lo so che poi con la laurea ci potrò pulire i vetri, al massimo, ma visto che è così con il novantanove percento delle facoltà che mi interessano, almeno faccio quello che più mi piace. E poi.. poi si vedrà.

        Ho messo la citazione di Isabel Allende perché sabato è stata una giornata bellissima (scusate la scarsa consequenzialità logica, ma sto entrando in un terreno metafisico troppo difficile da tradurre con parole dotate di raziocinio). Nel pomeriggio è venuto da me e abbiamo fatto l'amore, proprio l'amore, è stato strano, cioè diverso, nuovo, come se non fosse solo una cosa di corpi che sbattono. Poi mentre cazzeggiavamo abbracciati mi sono guardata allo specchio e -cazzo!- tutt'a un tratto ero diventata bellissima! Ma non bellissima nel senso che è scomparsa la ciccia, i brufoli, il trucco colato, o che improvvisamente mi sono cresciute le tette di tre taglie, semplicemente ero la Bellezza, l'ideale platonico di bello. Non so spiegarlo. Ero radiosa, stupenda, perfetta e improvvisamente tutta la storia dell'arte ha improvvisamente avuto un senso. Dalla Venere di Willendorf, ai vari nudi di Tiziano, Giorgione, Picasso, Modigliani, Schiele, perfino Manet. Sono stata rapita dall'esperienza estetica e quello che c'era nello specchio lo vedevo anche negli occhi dell'Omo. Inutile dire che mi sono messa a piangere.






        Per concludere la giornata sono stata invitata dai suoi zii a mangiare la pizza e dopo con gli amici tutti a ballare. Siccome i ragazzi dovevano andare a dormire da un amico che però ha fatto la merda e se n'è andato per i fatti suoi senza dare proprie notizie, ho improvvisato un accampamento nella mia sala hobby e abbiamo passato la notte all together. Com'è possibile che una persona sia così sexy pure la mattina alle dieci dopo quattro ore scarse di sonno, l'alito puzzolente e una macchia di saliva cementificata al lato della bocca? Dettagli che mi sfuggono.

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        Ieri, poi, è rispuntato il Motociclista, il tizio di cui sono stata 'innamorata' per quasi un anno e mezzo (me tapina). Erano secoli che non lo sentivo, perché da un po' di tempo a questa parte non viene più in palestra, e sinceramente non lo sono mai andata a cercare.
        Ha esordito così:

        impelagandomi in una conversazione piuttosto lunga sul rapporto che c'è in questo momento tra me e l'Omo, come se qualcuno gli avesse mai chiesto il suo parere. Da una parte ho assaporato il piacere della vendetta, lo ammetto (per la serie: tiè, ti dico che mi piaci, ti fai due risate e dopo nemmeno due settimane mi metto con un tizio di cui poi finisco per innamorarmi TIÈ!) ma dall'altra mi è venuto un certo noto prurito alle mani di spaccargli la faccia. Razza di imbecille, almeno abbi un po' di amor proprio e rintanati in un dignitoso silenzio! Che poi ancora non ho capito come fa a sapere che stiamo insieme E che siamo carini, boh.



        (però è vero che siamo carini)
        (.. se si esclude la mia nasca enorme)

        28 maggio 2012

        idonea.

        tamaVVeide ]

        « Se la guardi perché è bella, e ne sei turbato (ma so che sei turbato, perché il peccato di cui la si sospetta te la rende ancora più affascinante), se la guardi e provi desiderio, perciostesso essa è una strega. Sta' in guardia, figlio mio... La bellezza del corpo si limita alla pelle. Se gli uomini vedessero quello che è sotto la pelle, così come accade con la lince di Beozia, rabbrividirebbero alla visione della donna. Tutta quella grazia consiste di mucosità e di sangue, di umori e di bile. Se si pensa a ciò che si nasconde nelle narici, nella gola e nel ventre, non si troverà che lordume. E se ti ripugna toccare il muco o lo sterco con la punta del dito, come mai potremmo desiderare di abbracciare il sacco stesso che contiene lo sterco? »
        ( Ubertino da Casale, 'Il nome della rosa' - Umberto Eco )

        • • •

        Chiunque sappia per quale arcano motivo il mio subconscio stia accoppiando Il nome della rosa a una canzone da discoteca che non ho nemmeno la pazienza di sentire per intero, ha appena scalzato Freud dal suo trono di Re della Psicoterapia. Ho superato il quiz della patente, Allah Akbar!, nonostante fino a ieri sera avessi fatto una sfilza di sette errori per prova. Questa mattina l'inboccallupo di mia nonna è stato fantastico:
        « M'hijita, no te preocupes, a mi me han bociato due volte, poi tu nonno ha dado un poco de dinero y he superado el examen »
        ( nb, la trascrizione è letterale )
        Ma io grazie al cielo non ho avuto bisogno di mazzette di sorta, anzi, mi sono trovata anche a suggerire al tizio carino al mio fianco la metà delle risposte del suo test, che magicamente si sono rivelate esatte. Mi auguro sinceramente di non incontrarlo mai al volante, visto che non sapeva distinguere nemmeno un segnale di divieto di sosta da quello di divieto di fermata.

        Di certo è matematicamente improbabile che ogni test della mia vita vada male, no? Ancora non sono giunti i risultati del Sant'Anna, ma in ogni caso dubito fortemente di essere passata, dopo aver sprecato la bellezza di quattordici minuti a risolvere un quesito di matematica che non mi tornava, per scoprire solo alla fine di aver sbagliato a calcolare 12x2. Non meriterei di entrare in una scuola d'eccellenza, dopo questa roba.

        Intanto però, per la gioia di tutti voi (...), ho deciso qual è il tema che affronterò nella tesina e visto che tutte le idee precedentemente scartate (il sesso, la mafia, il circo, le vene aperte dell'America Latina, dieci buoni motivi per, eccetera) mi sembrano degli aborti, ho deciso che questa è quella definitiva.
        L'ANTICRISTO.
        Quindi se avete commenti negativi in merito siete pregati di tenerveli, perché l'ultima cosa che vorrei a meno di un mese dall'esame è ripiombare nel baratro oscuro della ricerca-tesina. Pax vobiscum.


        Insomma, potrei pure rimanere a Roma a studiare, ma rimarrò a Roma al volante della Polo di mio nonno (che sto manipolando affinché affidi la sua vettura alla sottoscritta), con i finestrini abbassati e qualche canzone tamarra sparata a milioni di decibel, accelerando ai semafori e battendo sulla fiancata il ritmo da discoteca. Senza dimenticare occhialoni scuri e catenina d'oro con tanto di santino al collo. L'Omo (che è ancora minorenne ahahahah ESSERE INUTILE!) non vede l'ora, visto che ha già constatato che i sedili della Polo sono reclinabili e senza manovella (che quella scricchiola e ogni volta che devi rovesciare lo schienale fa gnignignigni) e stiamo organizzando una vacanzuola al mare tutti insieme, affittando una casa a San Felice Circeo per la bellezza di millequattrocentoeuri a settimana (li mortè!) con tanto di festa American Pie Style. Avrei un mezzo desio di fare anche una puntatina a Madrid con lui, ma non so se c'arivo colli sordi. Insomma, tutte cose. La mia migliore amica un po' c'è rimasta male che non vado a passare il mese di agosto in Salento, ma nonostante tutto l'amore che provo per lei, mi rifiuto di fare per il secondo anno di seguito la terza incomoda appresso al suo ragazzo.

        Voi? Progetti interessanti per l'estate? A parte Fannino, che probabilmente andrà a Lanzarote a nuoto.

        Baci e sbratti, biutiful pipol ♥
        # me.

        17 maggio 2012

        Ciò che è vivo e ciò che è morto nella filosofia di Hegel.


        Quarta proposizione - La predica della castità è un pubblico incitamento alla contronatura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni insozzamento della medesima mediante il concetto di «impuro»  è il vero e proprio peccato contro lo spirito santo della vita.
        ( L'Anticristo - Friederich Nietzsche )

        La gente non è normale, in questo momento ne ho la conferma. Da giorni sentivo mio fratello ridacchiare come un subnormale davanti al picì, scuotendo immaginari capelli e parlando a raffica di Beliebers e Directioners (necessariamente al plurale, anche quando si riferiscono a una cristiana sola), ma avevo classificato l'evento come 'malsana dipendenza adolescenziale da social network'. Poi sono capitata sulla parodia e oltre a constatare il fascino depilato dell'autore (troppe poche sopracciglia, ma degli occhi veramente notevoli), mi sono ciucciata i nove minuti del video 'originale' dove una tizia evidentemente priva delle proprie capacità intellettive -ma con dei baffetti alla Poirot davvero invidiabili- inveiva contro tutti e tutto. Ho riso, l'ho presa in giro però poi ho riflettuto sulle infinite volte in cui io faccio quelle scene, magari evitando di registrarmi e mandarmi in mondovisione, ma in cui creo il vuoto intorno a me, vedo le persone che si guardano l'una con l'altra divise tra la tentazione di mettersi a ridere e quella di insultarmi/prendermi violentemente a randellate. E sì che in questo periodo di occasioni ne hanno tante. Ricordatemi, prima o poi, di fare una statua al mio Omo, che mai come ora mi sta coccolando quando proprio non lo meriterei.
        - famiglie disastrate su vari livelli: da una parte c'è una scissione in atto, familiari che non si parlano tra loro, notti passate su skype a piangere, borbottii, litigate continue, minacce di diseredazione, meschinità, ripicche, cattiverie varie; dall'altra la salute di mia nonna che va peggiorando di giorno in giorno, con i suoi quasinovantanni acciaccati, i lampi di lucidità sepolti tra momenti in cui mugugna di essere arrivata al traguardo. Mi viene in mente, e forse è solo qualcosa di dannatamente egoistico, che non voglio invecchiare, non voglio agonizzare, voglio morire come il Piero di De André, in un bel giorno di primavera. Insomma, l'aria che tira in casa non è certo quella di una festa.
        - ansia da prestazione per colpa della stramaledettissima preselezione. (e c'è pure la rima) Tomorrow is the D-Day.




        Insomma, mo' devo andare a mangiare. Si accavallano troppe cose, non ho un momento per tirare il fiato e ho sempre l'impressione di star lì lì per scoppiare a piangere dalla pressione accumulata. Se poi ci si mette che l'Omo è voluto entrare durante la mia prima visita ginecologica e che è stato lì a guardare mentre la dottoressa infilava falangi nella molle urna descritta da Pascoli, il quadretto è completo.


        Amen fratelli.

        6 maggio 2012

        Abbracci.


        Un vignaiolo in agonia parlò nell'orecchio a Marcela. Prima di morire le confidò il suo segreto:
        « L'uva », le sussurrò, « è fatta di vino ».
        Me l'ha raccontato Marcela Pérez-Silva.
        E io ho pensato: se l'uva è fatta di vino, forse noi siamo le parole che raccontano quello che siamo.
        ( Eduardo Galeano - Il libro degli abbracci )


        • • •

        Sarei del tutto tentata di lasciare questo post così. Preferisco di gran lunga affidarmi alle parole confortanti del buon Eduardo, lasciarmi cullare dal suono dolce dei vocaboli. Domani ho la simulazione di terza prova, un aborto didattico che proprio non riesco a prendere sul serio, ho passato un sabato notte a guardare il telefono in attesa di un Suo messaggio (non dell'Altissimo e nemmeno di Eduardo Galeano, ahimé, che temo si esprimano per altre vie) mai giunto e potrei morire per overdose di fragole con zucchero e limone. Dopo un'allegra visita alla Motorizzazione, giusto per aumentare lo spannung di questo mese che altrimenti sarebbe risultato vuoto e alquanto moscetto, mi hanno fissato l'esame di teoria per la patente il ventotto, con la voglia di studiare per scuola ai minimi registrati, figuriamoci per il test. Senza contare che il tredici maggio, il giorno del compleanno della mia genitrice, sono stata invitata a partecipare alla Prima Comunione del cuginetto dell'Omo, che tradotto in soldoni vuol dire che conoscerò tutti i suoi parenti, che dovrò indossare dei tacchi alti strafighi e tremendamente dolorosi all day long, che dovrò sfoggiare la mia maschera migliore e convincere tutti di essere perfetta. E non dimentichiamo questi spinaci che ho per capelli, che per quella data dovranno essere biondissimi, sistematissimi e levissimi. Speriamo solo di non prendere troppe botte in palestra, perché la mia leggiadria su trampoli potrebbe essere vagamente intaccata dai lividi violacei che di solito mi decorano le gambe.

        Maggio, scoprimi adagio.

        26 aprile 2012

        I dolori della giovane Idea.



        « I ricchi hanno Dio e la polizia.
        I poveri hanno i poeti e le stelle. »
        ( proverbio palestinese )


        [pubblicità che mi fanno sentire estremamente fiera di aver qualcosa a che fare con l'Argentina]

        Insomma sì.
        Altroché incipit de I dolori del giovane Werther, il mio livello linguistico di questi ultimi tempi sta scendendo precipitosamente all'altezza dei pischellicorcolumbia che adornano l'adorata periferia romana che son costretta ad abitare.
        (in realtà non sono del tutto certa che abitare sia un verbo transitivo in italiano, ma in francese lo è - quindi concedetemi questa libertà)

        Posso dare la colpa a qualcuno però?
        Colpa sua. *accusa l'Omo*
        Mi ha rapita e trascinata con la forza nel mondo delle nuvolette rosa e dei marshmallows e dei trottolini amorosi dududadadà, roba che nemmeno nel video di California Gurls, in cui il mio usuale vocabolario da scaricatrice del porto di Napoli si è ridotto a fiorellino/amoretesorosalsicciaepomodoro.

        Intanto sono alle prese con le preselezioni della Scuola Superiore Sant'Anna, e mi rendo conto che non entrerò mai. E non perché in questi ultimi mesi ho un po' tralasciato lo studio, vuoi perché ho mille altri pensieri in testa (solo uno, vabé, siamo sinceri.), vuoi perché davvero questo liceo mi ha stancata. Non passerò perché molte delle domande di storiafilosofia, quelle su cui ero sicura di essere preparata al meglio, mi sfuggono completamente. E certo, sì, credo che studierò fino allo schifo, ma mi sa che per il diciotto maggio comunque non avremo affrontato gran parte dei temi presenti nelle domande in classe. Senza contare che di economia non ci capisco una cippalippa (mica mi chiamo Fannino io, eh) e che sto andando nel panico. Ma forse sto solo cercando una scusa per non andare. Quest'epifania (si vede tanto che mi sono innamorata di The Dubliners?) mi è venuta in mente solo ora. Magari è la giustificazione al fatto che io non voglio davvero andare a Pisa, perché non sono sicura di voler fare scienze politiche, perché in una città grande come la mia probabilmente sarebbe più facile cercare una collaborazione in qualche grande quotidiano, perché forse mi piacerebbe fare storia, o letteratura, o scienze politiche con indirizzo internazionale che c'è a Roma Tre ma non a Pisa. O forse dovrei andare a vendere il pesce a Oslo, ché quelli beccano più dell'equivalente di millesettecento sbleuri mensili, se non fosse che lì farebbe un freddaccio fottuto, ci sarebbe una perenne puzza di pesce e la vita costerebbe un occhio della testa, un rene e la vendita della mia anima al diavolo.

        Santissima Pace, sono nel pallone.
        Sarebbe bello poter risolvere il tutto accoccolandosi sotto le coperte e rifiutandosi di scegliere ma, come il buon Sartre ricorda, anche non scegliere è una scelta. E ho come l'impressione che questa nonscelta sia quella che in futuro me lo farebbe prendere più dolorosamente in cu**.

        E nemmeno questi due giorni in compagnia dell'Omo alla casa al mare mi tirano su il morale. Aumentano solo la confusione, anzi.
        Certo però che quelli della pubblicità ce spicciano casa.


        Baci&sbratti
        # i d e a

        PS: come se tutto questo non bastasse, non so nemmeno su che argomento sviluppare la mia tesina d'esame. Lo so che non è da me chiederlo, ma..
        .. ANY IDEA?
        PPS: ho rivisto il mio allenatore. E quando mi ha presa in braccio per abbracciarmi credo di aver raggiunto per un secondo il paradiso.

        14 aprile 2012

        Come ho fatto a fregarvi ancora?



        « Io non sono un tipo simpatico, la simpatia non è mai stata una priorità per me e per essere chiari questo non è un film da "oh quanto mi sento bene". Se siete di quegli idioti che devono sentirsi bene, beh, fatevi fare un massaggio ai piedi. Ma qual è il significato di tutto? Niente! Zero! Nulla! Tutto finisce in niente, anche se non mancano gli idioti farfuglianti; non parlo di me, io la visione ce l'ho, sto parlando di voi, dei vostri amici, dei vostri colleghi, dei vostri giornali, della tv. Tutti molto felici di fare chiacchiere, completamente disinformati. Morale, scienza, religione, politica, sport, amore, i vostri investimenti, i vostri figli, la salute... cazzo, se devo mangiare nove porzioni di frutta e verdura al giorno per vivere, non voglio vivere! Io detesto la frutta e la verdura e i vostri omega tre e il tapisroulant e l'elettrocardiogramma e la mammografia e la risonanza pelvica e - o mio Dio, la colonscopia e con tutto ciò arriva sempre il giorno in cui vi ficcano in una scatola e avanti con un'altra generazione di idioti, i quali vi diranno tutto sulla vita e decideranno per voi quello che è appropriato. Mio padre si è suicidato perché i giornali del mattino lo deprimevano, e lo potete biasimare? Con l'orrore, la corruzione e l'ignoranza e la povertà e i genocidi e l'aids e il riscaldamento globale e il terrorismo e quegli idioti dei valori della famiglia e quei maniaci delle armi. "L'orrore" dice Kurtz alla fine di Cuore di Tenebra, "l'orrore", e beato lui non distribuivano il Times nella giungla. Eh, se no l'avrebbe visto l'orrore. Ma che si può fare? Leggete di qualche massacro nel Darfur o di uno scuolabus fatto esplodere e attaccate "o mio Dio l'orrore!" E poi girate pagina e finite le vostre uova di gallina ruspanti, perché tanto che si può fare, si è sopraffatti. Anche io ho tentato di suicidarmi, ovviamente non ha funzionato. Ma perché mai volete sentire queste cose? Cristo, avete già i vostri di problemi! Sono sicuro che siete ossessionati da un gran numero di tristi speranze e sogni, dalle vostre prevedibilmente insoddisfacenti vite amorose, dai vostri falliti affari. Ah se solo avessi comprato quelle azioni, se solo avessi comprato quella casa anni fa, se solo ci avessi provato con quella donna, se questo, se quello. Sapete una cosa? Risparmiatevi i vostri "avrei potuto" o "avrei dovuto". Come mia madre mi diceva sempre "se mia nonna avesse le ruote sarebbe una carrozza". Mia madre le ruote non le aveva, aveva le vene varicose, eppure la signora ha partorito una mente brillante. Mi hanno preso in considerazione per il Nobel per la fisica, non l'ho ottenuto, però si sa, è tutta politica come ogni altra finta onorificenza. Detto tra noi, non crediate che io sia amareggiato per qualche batosta personale. Per gli standard di un'insensata e barbarica civiltà, sono stato piuttosto fortunato. Ho sposato una bella donna che era ricca di famiglia, per anni abbiamo vissuto a Birdman Place, insegnavo alla Columbia, teoria delle stringhe.
        La mia storia è "basta che funzioni" insomma, basta non fare del male a nessuno, basta rubacchiare un tantino di gioia in questo crudele uomo-mangia-uomo inutile e buio caos. Ecco la mia storia. »

        ( Woody Allen - Basta che funzioni )



        Al momento potrei essere alquanto alterata, quindi non assicuro che non esca fuori qualcosa di tremendamente fazioso e di cui mi pentirò tra cinque-quattro-tre-due secondi esatti. Non è stata una gran settimana, forse perché il Sole è in Ariete mentre Plutone e Urano sono impegnati in una posizione della libellula da far invidia a qualsiasi pornodivo. O forse perché il countdown di Pentecoste mi porta sfortuna. (che poi per scrivere 'sta pirlata sono dovuta andare a farmi una cultura sulla Pentecoste su Wikipedia, 'dal greco antico ἡμὲρα (heméra) - πεντηκοστή (pentekostè) - cioè cinquantesimo giorno', che è una festa mobile. Vuol dire che la mettono su un carretto e se la scorrazzano in giro, suppongo. [la Pentecoste, non Wikipedia ovviamente]).
        Cianciando le bande, tornando a bomba, Parigi m'ha fatto schifo. Cioè, non la città, per carità divina, la città m'è piaciuta, le casette, le stradine, le bancarelle, i francesi rimorchioni, la metropolitana, la cattedrale di Notre Dame. Mi è piaciuto tutto, tranne la compagnia. Apatica, egoista, egocentrica, perennemente stanca, completamente scevra di curiosità e amore per la vita. Ci sono stati momenti in cui cercavo una cabina telefonica solo per scambiare due chiacchiere con Yasma e non perdere l'abitudine alla parola, temevo mi si seccasse la lingua e si staccasse come la coda delle lucertole. Avevo così tanto bisogno di non essere lasciata a me stessa che in un momento di illuminazione mistica mi sono messa in fila a Notre Dame per raccontare i fatti miei a quello che io immaginavo essere un timido pretino di provincia francese, una specie di Charles Bovary col collarino, e che invece è risultato essere un alto prelato della curia parigina capace di confessare i fedeli in quattro lingue. Questa capacità multitasking (non so se la parola stia bene in questo contesto, però dovrete ammettere che suona) mi ha irritata abbastanza da mollare la coda con le madonne tra i denti. Insomma sì. Come se non bastasse, la domenica di Pasqua, mentre scendevo dal treno dell'aeroporto alle otto di mattina dopo una notte tremenda passata tra dolori di pancia, litigate e voglia di tornarmene a casa tra le braccia della mia mamma, mi ha beccata un Testimone di Geova. « Cosa ne pensa del mondo? ». Ecco. Avrei avuto una lunga serie di sentenze poco eleganti da sparargli in faccia, col mio trucco colato, le macchie sul viso e la pelle butterata dalla cattiva cucina e dagli ormoni dopo una settimana di notti insonni, ma ho sorriso e ho dichiarato di essere perfettamente in Armonia con la mia Divinità Interiore. Mi ha rifilato La Torre di Guardia, che nell'arco di tre secondi era già finita nella pattumiera.
        Nemmeno nella differenziata, proprio nell'umido.

        Poi sono arrivate le mestruazioni con il loro corredo di buon umore e buoni propositi per cominciare questa ultima parte di anno scolastico che mi porterà alla fine del Liceo (sia sempre lodato l'Altissimo). Avrei lanciato i coriandoli dalla felicità. Proprio. Peccato che tra case mai libere, partenze per la Francia e utero in sgretolamento non si sia potuto inciarmare (© Lile) da tre settimane a questa parte. Potete immaginare la valanga di ormoni che stanno per soffocare l'Omo e me. Domani potrebbe sfrattare i suoi, ma credo che non gliela darò. (come diceva il mio saggio amico spagnolo Guille las chicas follan cuando quieren, los chicos cuando pueden.)
        Il sabato -di comune e tacito accordo- non ci vediamo mai. Lui sta con gli amici suoi, io con i miei o mi prendo il mio sacro tempo per fare cose di cui durante la settimana non riesco a occuparmi (depilarmi, scrivere, ordinare l'armadio e i cassetti, guardare la forma delle nuvole). Oggi che avevamo la possibilità di vederci congiungendo le compagnie, ho proposto molto tranquillamente la cosa. Lui ha detto che mi avrebbe fatto sapere e poi è sparito per cinque ore riemergendo con un sms di cinquanta battute che terminava con 'ma che sei arrabbiata?' (grandissimo errore, o uomini che leggete, grandissimo errore fare questa domanda). Sì, un po' arrabbiata, non perché non ci siamo visti, ma perché sarebbe stato carino non farmi aspettare tutto il pomeriggio un suo segno di vita. Non gli ho risposto, dando a me stessa la possibilità di calmarmi un pochino (dal momento che a pranzo, oggi, mi sono anche vicendevolmente mandata affanculo con il ragazzo di una mia amica, ma di brutto, roba stavamo quasi per fare a botte sulla Nomentana) e dando a lui la possibilità di maturare la risposta da solo, visto che non è imbecille anche se a volte pare faccia di tutto per sembrarlo. Invece il bel fusto è andato al centro commerciale con i suoi amici (tre) e una delle mie migliori amiche (ebbasta), pensando bene di risparmiarmi questo dettaglio di cui son venuta a conoscenza per vie trasverse. Forse non ha capito che facendo così ottiene solo di andare avanti a pugnette per il resto della sua misera vita.
        [non so se vi rendete conto di quanto effettivamente
        ci starebbe bene in questo momento una risata malefica]
        Anche se ha passato tutto il pomeriggio di Pasquetta a tenermi i capelli mentre vomitavo in un campo, cercando di fare pipì nello stesso con tanto di assorbente sporco indosso, dicendo cose sconvenienti ai membri della sua comitiva, eccetera. Pugnette lo stesso!

        E poi riemerge il mio antico allenatore, il mio mentore, la mia guida, il mio sifu, il botanico della mia anima per cui ho una cotta decennale che probabilmente perirà con me dal momento che ha undici anni di più che incontra papà dopo quasi due anni senza sue notizie e -chiedendogli di me e della mia vita- commenta « Ah, sì, mi aspettavo si fidanzasse con qualcuno più piccolo. Idea ha la vocazione da crocerossina. ». Questo conferma che nonostante il tempo e la distanza mi conosce meglio lui di quanto mi conosca chiunque altro, tranne forse i miei genitori e Yasma.
        Poi dici che non te la prendi con Colui che tutto move.

        Credo sia tutto.
        Oh, se mi viene in mente altro, lo scrivo nel prossimo post.
        Baci & sbratti,
        # idea